IPAZIA O DELLA LAICITA’
Domenica 17 marzo 2013, V° di Quaresima , il Vangelo è quello dell’adultera che Gesù salva dalla lapidazione ( chi è senza peccato scagli la prima pietra ) , quindi rifiuto del giudicare, perdono , rispetto per la persona e per la sua integrità fisica e morale : sono le grandi lezioni di questo passo delle scritture. Pensavo a questo, la sera dopo cena , osservando in TV il film del regista Amenabar : “IPAZIA” . Non entro nel merito della critica al film , può darsi che pecchi di obiettività , non è questo il problema . Nel lungo metraggio , come dice il titolo , si parla di Ipazia : matematica,astronoma,filosofa neoplatonica e pagana , siamo ad Alessandria d’Egitto fra il IV e il V secolo D.C , da pochi anni l’imperatore Teodosio ha proclamato il cristianesimo religione dell’Impero Romano e attuato limitazioni per gli altri culti . Il vescovo della città Cirillo , favorito da queste leggi imperiali , attua una dura lotta contro il paganesimo che non rifugge da episodi violenti di scontro fisico , distruzione di centri culturali e anche l’espulsione da Alessandria della comunità ebraica . Ipazia , anche in quanto donna è vista dal vescovo come nemica acerrima e nonostante questa abbia il rispetto e l’amicizia di cristiani tolleranti come lo stesso procuratore imperiale e il vescovo di Cirene Sinesio , prevale l’odio e dei monaci fanatici legati al vescovo Cirillo la sorprendono sola e la uccidono facendola a pezzi . Orrore , peccato che Cirillo sia stato in seguito proclamato santo e dottore della Chiesa , così va il mondo si usa dire , purtroppo anche la Chiesa talvolta si adegui a certe logiche. Ho citato questa storia perché quest’anno è il millesettecentesimo dall’editto di Milano ( 313 d.C)con il quale l’imperatore Costantino concedeva la libertà ai Cristiani di professare la propria fede . Dopo appena settanta anni Teodosio , come ho già ricordato , trasformava i cristiani da ex perseguitati in persecutori . Bisognerà aspettare il Concilio Vaticano II° perché la Chiesa Cattolica accetti i principi della libertà religiosa e inizi a dialogare con le altre fedi . Celebrare questa data considerandola , come è stato detto , l’”Initium libertatis dell’uomo moderno “ ritengo sia rischioso proprio in considerazione dell’ipoteca Costantiniana che ha condizionata non certo positivamente la storia della Chiesa . Vediamo quasi giornalmente che in tante parti del mondo Cristiani sono perseguitati per la fede e pagano con la vita la loro fedeltà al Vangelo , si tratta di stati totalitari e/o fondamentalisti e credo sia innegabile che solo una società democratica , laica , pluralista possa garantire la vera libertà di esercizio della propria fede con tutte le attività collegate e aggiungo di tutte le fedi che lo stato laico e democratico non può non considerare alla pari senza concedere privilegi ad una a scapito delle altre . Come cattolici , dovremo sempre più spesso aver presente la “Gaudium et Spes” e comprendere che con gli anatemi e le chiusure assolute sui così detti “ principi non negoziabili” si va poco lontano , solo nel dialogo , nella testimonianza personale e comunitaria coerente senza pretendere d’imporre la nostra etica , nella condivisione dei problemi umani e sociali potremo avere il rispetto degli altri e il posto che ci spetta nella società civile.
Carlo Giuseppe Rogani
Siena