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Il volto di misericordia: il Giubileo per toccare le vette più alte dell'amore del Padre

Solenne cerimonia dinanzi alla Porta Santa della basilica di San Pietro. Il Papa ha consegnato la bolla per il Giubileo straordinario ad alcuni rappresentanti delle diverse chiese. Mons. Sapienza ha poi dato lettura di ampi brani di essa: "misericordia" è il termine che prevale. Un impegno per la Chiesa, un cammino ulteriore per i cristiani. E ancora, l'invito a convertirsi ai criminali e ai corrotti.

Il volto di misericordia: il Giubileo per toccare le vette più alte dell'amore del Padre

“Oggi, nella vigilia della II domenica di Pasqua, davanti alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, consegno agli arcipreti delle Basiliche papali, ad alcuni rappresentanti della Chiesa sparsi nel mondo e ai Protonotari Apostolici la bolla “Misericordiae Vultus” di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia”. La scena è di quelle solenni, dinanzi alla porta santa della basilica vaticana. Nella domenica della divina misericordia, la vecchia domenica in albis, papa Francesco consegna la bolla d’indizione dell’Anno santo, che inizierà il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, a 50 anni esatti dalla conclusione del Concilio Vaticano II. A ricevere il documento, che reca il significativo tema de “Il volto di misericordia”, sono i rappresentanti pontifici delle basiliche maggiori papali, oltre a qualcun altro, in rappresentanza delle Chiese del mondo intero. La bolla è stata consegnata al prefetto della Congregazione dei Vescovi cardinale Marc Ouellet, al prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, cardinale Fernando Filoni, al prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, cardinale Leonardo Sandri; inoltre, «in rappresentanza di tutto l'Oriente», riceverà una copia l'arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, nato a Hong Kong e ora segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli; il continente africano sarà rappresentato dall'arcivescovo Barthelemy Adoukounos, originario del Benin e attuale segretario del Pontificio Consiglio per la Cultura; per le Chiese orientali, il Papa consegnerà la Bolla a monsignor Khaled Ayad Bishay della Chiesa patriarcale di Alessandria dei Copti. Per mezzo loro, è stata consegnata a tutta la Chiesa. Un segno esplicativo già della caratteristica del prossimo anno santo, che non sarà concentrato solo in Roma, ma riguarderà l’intero orbe cattolico.

Il tema della bolla. Subito dopo la consegna, il protonotario apostolico monsignor Sapienza ha dato lettura di alcuni brani della bolla d’indizione del giubileo straordinario della misericordia. “Gesù Cristo è il volto della misericordioso del Padre”. “Tutto, in lui, parla di misericordia, niente, in lui, è privo di compassione”.

Dai primi brani, si comprende il senso dell’anno santo voluto da papa Francesco, nonché i fini verso cui questo è diretto. “Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti”. “Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre”, perché la credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell'annuncio della misericordia. Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia”, che richiede di fuggire la tentazione “di pretendere sempre e solo la giustizia". "Dio non si stanca di tendere la mano" anche a chi pratica l'ingiustizia e la corruzione. Per il vostro bene, vi chiedo di cambiare vita. Ve lo chiedo nel nome del Figlio di Dio che, pur combattendo il peccato, non ha mai rifiutato nessun peccatore”. È forte appello del Papa, rivolto ai criminali e “alle persone fautrici o complici di corruzione”. "La corruzione impedisce di guardare al futuro con speranza" - ha scritto Francesco. “La parola del perdono possa giungere a tutti e la chiamata a sperimentare la misericordia non lasci nessuno indifferente”,  Il Papa ha invocato la pratica delle opere di misericordie corporali e spirituali e ha invitato la Chiesa a "farsi voce di ogni uomo e di ogni donna", che "non si stanchi mai di perdonare".

In questo Giubileo ancora di più - l’esortazione di Francesco - la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta”. “Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge”, ammonisce il Papa: “Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo”.

Un pensiero anche alle altre espressioni religiose, nelle quali la misericordia è un "attributo" di Dio. 

In occasione del Giubileo straordinario una Porta Santa verrà aperta anche nelle diverse chiese diocesane. È una delle disposizioni per il Giubileo della Misericordia che si aprirà l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione, quando “avrò la gioia di aprire la Porta Santa”, scrive il Papa: “Sarà in questa occasione una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza”. La domenica successiva, la Terza di Avvento, si aprirà la Porta Santa nella Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano. Successivamente, si aprirà la Porta Santa nelle altre Basiliche Papali. “Nella stessa domenica - si legge nella bolla - stabilisco che in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione”. Ogni Chiesa particolare, quindi, “sarà direttamente coinvolta a vivere questo Anno Santo come un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa”.

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