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Pianeti in cerca di un nome

La campagna, promossa dall’Unione astronomica internazionale, prevede una votazione online.

Parole chiave: galassia (1), pianeti (1), nome (1), agensir (678)
Pianeti in cerca di un nome

Da circa vent’anni la ricerca astronomica ci regala, con frequenza crescente, la scoperta di nuovi pianeti lontani, che non fanno parte del nostro sistema solare, detti perciò “esopianeti”. Sebbene su di loro si sia speculato per anni (furono ipotizzati già da Newton), l’esistenza degli esopianeti fu confermata solo nel 1995 e, da allora, la loro lista è cresciuta vertiginosamente, fino a contare oggi quasi 2000 pianeti, appartenenti a più di 1.200 sistemi planetari.

Proviamo a citare il nome di qualcuno di essi: ehm…, aspetta un attimo…, mi pare di ricordare…, ce l’ho sulla punta della lingua…, in questo momento mi sfugge il nome…, ecc….

Ma che succede? Succede che gli scienziati, finora, si sono preoccupati di denominare questi nuovi pianeti soltanto sotto il profilo “scientifico”, individuandoli a partire dal nome della stella madre cui appartengono, seguito da una lettera. Risultato? Nomi francamente impronunciabili, che somigliano più alla targa di un’automobile, e in ogni caso difficili da memorizzare. Qualche esempio: Gliese 876-d, HD160691-d, 55 Cancri-e, e così via!

La situazione, alla fine, deve essere sembrata insostenibile anche all’Unione astronomica internazionale (Iau) che, quindi, ha deciso di lanciare la campagna “Name ExoWorlds”, un’iniziativa internazionale che offrirà anche ai non addetti ai lavori l’opportunità di battezzare uno di quei corpi celesti. Attraverso di essa, infatti, il pubblico potrà votare i nomi da attribuire ad un nutrito gruppo di esopianeti e alle loro stelle.

Come è articolata l’iniziativa? Ad una prima fase, dedicata alla selezione dei sistemi extrasolari da battezzare (sono stati selezionati 20 “esosistemi”, comprendenti in totale 15 stelle e 32 pianeti), è seguita una seconda tappa (conclusasi il 15 giugno) in cui sono state raccolte le proposte di nome arrivate da tutto il mondo. Dall’11 agosto, infine, il concorso è entrato nella sua fase decisiva, con l’apertura delle votazioni, che dureranno fino al 31 ottobre 2015.

Per votare il nome preferito, basta andare sul sito del concorso dove sarà possibile vedere i 20 “ExoWorlds” selezionati dalla Iau. Il voto è aperto a tutti, e si può decidere se votare il nome di uno o più pianeti (ma non si può votare più di una volta per lo stesso sistema).

Al concorso hanno partecipato anche l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e la Società astronomica italiana (Sait), che avevano promosso l’iniziativa a livello nazionale con un bando, scegliendo poi le due proposte migliori. La proposta presentata dall’Inaf riguarda il sistema planetario “mu Arae”, formato da una stella e quattro pianeti, che è stato associato a un tema dal sapore floreale incentrato sull’idea di natura e mitologia. Per la stella madre, che si trova a 50 anni luce di distanza da noi ed è molto simile al nostro Sole, è stato proposto il nome greco Riza (radice, origine), mentre per i pianeti sono stati scelti quattro fiori: Lotus, Helianthus, Hibiscus e Camelia.

L’altra proposta italiana è quella della Sait che suggerisce per il sistema planetario “55 Cancri” i nomi di intelligenze artificiali - non androidi - tratti da famose opere di fantascienza. Il sistema è composto da un sistema siderale binario, “55 Cancri A” e “55 Cancri B”, e da cinque pianeti. I nomi proposti per le due stelle sono Mike e Michelle, entrambi ispirati al romanzo “La Luna è una severa maestra” di Robert A. Heinlein. Per i pianeti, invece, sono stati proposti nomi tratti dal grande schermo: Jane (dalla serie di romanzi e film “Il gioco di Ender”), Joshua (dal film “War Games Cancri c”), Simone (dal film “S1m0ne”), Hal (dal film “2001: Odissea nello spazio”) e Samantha (dal film “Lei”).

I nomi più votati, comunque, non andranno a sostituire le denominazioni scientifiche, ma saranno utilizzati e diffusi da Iau come nomi “adottivi”, con tanto di dovuto riconoscimento a chi li ha proposti. E finalmente, potremo memorizzarne qualcuno!

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