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Il virologo Foti: il mio modello Calabria anticoronavirus

Clinico e microbiologo, direttore sanitario del Poliambulatorio La Feluca di Reggio Calabria ha fornito dati su base scientifica, chiarendo alcuni dubbi in merito alla diagnostica del virus.

Il virologo Foti: il mio modello Calabria anticoronavirus

Sono tanti i provvedimenti presi dal governo circa la diffusione del Coronavirus, necessari per arginare la sua stessa pericolosità. Sul web spesso si assiste alla proliferazione di notizie false, tuttavia è necessario offrire una corretta informazione dal punto di vista scientifico, attenendosi ai dati della Protezione Civile e degli esperti.

A tal proposito, alla luce dell'emergenza mondiale che ha colpito la popolazione, Fabio Foti-virologo clinico e microbiologo, direttore sanitario del Poliambulatorio La Feluca di Reggio Calabria ha fornito dati su base scientifica, chiarendo alcuni dubbi in merito alla diagnostica del virus.

Inoltre, il virologo ha elaborato il "Modello Calabria" anti Coronavirus, spiegando l'incidenza del Covid-19 e le possibili strategie da adottare, in ottemperanza alle misure di contenimento dettate dal premier Conte.

Di seguito l'intervista a Fabio Foti

Prof. Foti, a quasi due mesi dalla diffusione dei primi dati ufficiali sul Coronavirus, possiamo finalmente dire con certezza da dove è partito?

Il virus è naturale e zoonotico, quindi deriva da un serbatoio animale (il pipistrello). L’origine cinese è con ogni probabilità collegata ai mercati “umidi” di Wuhan dove si macellano animali vivi (anche selvatici). Per quanto riguarda il primo caso autoctono, registrato a Codogno il 20 febbraio, non vi è alcun dubbio se si sia trattato esclusivamente della prima diagnosi in quanto risulta logico dedurre come il virus circolasse in Italia da circa tre settimane prima.

A suo giudizio, qual è l' effettiva pericolosità di Covid-19 per la popolazione e da cosa si distingue dalle altre malattie respiratorie?

È estremamente contagioso ed in grado di determinare, con estrema rapidità, l’insorgenza di un gravissimo quadro di polmonite interstiziale ed una coagulazione disseminata dentro i vasi. La popolazione anziana, immunodepressa e con polipatologie è a notevole rischio morte se il contagio non viene individuato molto precocemente e trattato in modo adeguato.

E' esatto paragonare la natura di questo virus a quello della Sars 2003 con un tasso di mortalità molto alto E secondo lei qual è il reale tasso di letalità di Covid-19?

Si tratta di due coronavirus, ma con sequenza genetica e tassi di letalità molto diversi (alto per la SARS, basso per COVID 19). Quello che dà origine a COVID 19 si attesta intorno al 2-3%. Tanti fattori (come in Lombardia) possono farlo apparire superiore, ma rimane un virus molto contagioso, ma poco letale in rapporto al reale numero di soggetti infettati.

 Ci illustri il “Modello Calabria” anti-Coronavirus da lei elaborato e quali possibili strategie?

Il modello Calabria per marginalizzare gli effetti del contagio virale nella nostra regione si fonda su tre pilastri:quarantena ultrarestrittiva (il 100% dei lavoratori deve rimanere a casa ad eccezione del personale veramente essenziale definendo ulteriori inasprimenti nella gestione del lockdown locale con massiva applicazione della disciplina sanzionatoria);sorveglianza attiva per intercettare gli asintomatici (DPI e tamponi orofaringei/nasofaringei per medici, infermieri, farmacisti oss e personale parasanitario, mascherine contenitive e test rapidi pungidito per la popolazione generale che non può rimanere in quarantena, da eseguire in tende pre-triage oppure attraverso check point in macchina su convocazione);assistenza domiciliare dei pazienti francamente sintomatici (denaturazione <95%, febbre alta, tosse, affanno, respiro corto, congiuntivite, diarrea) o paucisintomatici (quindi all’insorgenza dei sintomi stessi), con quarantena assoluta per tutti i familiari che vivono con il paziente al fine di evitare la creazione di piccoli focolai domestici.

Dobbiamo aspettarci un picco nei prossimi giorni. E a suo parere, le misure adottate dal governo potranno dare risvolti positivi per le prossime settimane. Cosa si sente di dire ai calabresi e agli italiani?

I numeri in Calabria sono al momento buoni e, quindi, risulta possibile ipotizzare una quantità di contagi pari a zero verso la fine del mese di aprile. Senza il raggiungimento di un vero e proprio picco in quanto la curva nella nostra regione non è mai stata veramente esponenziale. A patto, ovviamente che i cittadini mantengano piena disciplina comportamentale come finora (almeno la stragrande maggioranza) e che la Regione metta in atto tutte le corrette strategie epidemiologiche di sorveglianza attiva del caso e che sia in grado di proteggere adeguatamente (DPI e tamponi) tutto il personale sanitario operante ed i lavoratori essenziali.

 

 

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