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Diritti violanti e diritti presunti

Gli esiti della sessione plenaria dell'Assemblea parlamentare svoltasi a Strasburgo. In agenda migrazioni, lotta alla corruzione, minori, "gender".

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Diritti violanti e diritti presunti

Immigrazione in Europa e tragedie del Mediterraneo, conseguenze umanitarie delle azioni dell'Isis, sorveglianza di massa e diritti umani, corruzione, minori, transgender: questi i principali temi a tenere banco alla sessione plenaria di primavera dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce) che si è svolta dal 20 al 24 aprile a Strasburgo. Nell'ambito della presidenza belga del Comitato dei ministri (13 novembre 2014 - 19 maggio 2015), all'assise è intervenuto anche il re del Belgio, Philippe, esortando il continente a "tornare a una visione integrale dell'uomo".
Profughi e rifugiati. "È fondamentale stabilizzare la situazione della Libia", ha affermato Tineke Strik (rappresentante dei Paesi Bassi), relatrice su "Paesi di transito: nuova migrazione e sfide in materia di asilo". Strik invita Stati e organizzazioni europee a considerare la Libia "una priorità" nello sviluppo di "nuove politiche e risposte operative", perché il caos interno del Paese "contribuisce all'aumento del numero di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo". Dopo uno scambio di opinioni con Samer Haddadin e Othman Belbeisi, rispettivamente capimissione Unhcr e Iom per la Libia, Strik ha esortato i Paesi europei a "contribuire al ripristino della pace, alla promozione dell'unità nazionale e allo sviluppo d'istituzioni pubbliche efficienti", affinché la Libia diventi un "sicuro Paese di destinazione per migranti economici e rifugiati, con guardia costiera e forze di polizia in grado di cooperare con le autorità europee in operazioni di ricerca, soccorso, e lotta contro il traffico di migranti". Nel frattempo gli Stati europei devono reintrodurre "una robusta operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo". Di fronte alla crisi umanitaria causata dall'Isis - 76mila morti nel solo 2014, di cui 3.500 bambini, 4 milioni di rifugiati che hanno lasciato la regione e circa 7,5 milioni di sfollati interni - sulla base di una relazione di Jean-Marie Bockel (Francia), l'Assemblea ha ribadito l'appello agli Stati membri ad aumentare i fondi destinati alle organizzazioni umanitarie nell'area.
Sorveglianza di massa. Le operazioni di sorveglianza di massa rivelate dal whistleblower americano Edward Snowden "mettono a repentaglio i diritti umani fondamentali" e distolgono risorse dalla prevenzione degli attentati terroristici. Lo affermano i parlamentari approvando il progetto di risoluzione basato sul rapporto di Pieter Omtzigt (Paesi Bassi). Nel testo si invita a "non procedere alla raccolta e all'analisi di dati di carattere personale" senza il consenso dell'interessato, se non dietro "un'ordinanza di un tribunale, sulla base di ragionevoli sospetti", a effettuare un migliore controllo giudiziario e parlamentare dei servizi di intelligence, ad adottare un codice in materia e ad accordare "protezione credibile ed efficace" agli informatori.
Contrasto alla corruzione. Al centro di un'audizione introdotta dal relatore Michele Nicoletti (Italia) il legame tra corruzione e democrazia, e le possibili misure di contrasto. Il presidente dell'Autorità nazionale italiana anticorruzione, Raffaele Cantone, ha richiamato la legge anticorruzione del 2012 - obbligo di trasparenza nella pubblica amministrazione - e i successivi piani anticorruzione. Sergei Guriev, russo e docente di economia presso l'Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po), ha affermato che "l'individuazione e il monitoraggio dei flussi finanziari tra i politici russi e occidentali sarebbe un importante passo avanti" nella lotta contro il fenomeno.
Diritti dei minori. Oggetto di dibattito anche la violazione dei diritti dei minori in alcuni Paesi, in particolare il loro allontanamento dalla famiglia d'origine (o la loro precipitosa ricollocazione) da parte dei servizi sociali, e l'adozione senza il consenso dei genitori. Nella risoluzione adottata sulla base del rapporto di Olga Borzova (Federazione russa), l'Assemblea ha invitato gli Stati membri ad attuare leggi e procedure che diano sempre "priorità all'interesse superiore del minore", e a fornire alle famiglie le risorse finanziarie e psicosociali necessarie per prevenirne l'allontanamento.
Gender. E a pochi giorni dal monito di Papa Francesco durante l'udienza generale del 15 aprile sulla teoria del "gender", che anziché una soluzione per i problemi di relazione uomo-donna rischia di essere "un passo indietro", l'assemblea ha approvato la proposta di risoluzione della relatrice Deborah Schembri (Malta), che sollecita gli Stati membri a favorire attraverso "procedure rapide, trasparenti e accessibili, basate sull'autodeterminazione", il principio di un presunto "diritto all'identità di genere". In questo modo le persone transgender, anche minorenni, a prescindere dal dato biologico, potranno richiedere di modificare nome e sesso nei documenti di identità. La risoluzione non è vincolante per gli Stati membri, ma ha tuttavia un'innegabile valenza simbolica e culturale.

Fonte: Sir
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