Attualità

Tra attentati, muri e morti eccellenti, lo spazio per qualche buona notizia. In Italia prima il terremoto, poi Renzi "passa" il campanello del Governo a Gentiloni, a Cubamuore il Lider Maximo, lamusica piange i suoi eroi. E poi i migranti, il Giubileo, lo sport e gli Oscar.

Ripercorrere un anno di statistiche, ricerche, analisi sul nostro Paese è un modo per disegnare uno dei possibili ritratti dell'Italia del 2016. Dai Rapporti Istat, Eurispes, Censis, passando per quelli di Osservasalute, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, Ucsi e Svimez, emergono alcune indicazioni importanti da cui ripartire.

La Direzione generale Musei del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo sta portando avanti l'impegno per contemperare principi che tra loro apparentemente confliggono: l'accessibilità e la salvaguardia di luoghi che tutto il mondo ci invidia. Già avviate molte esperienze positive.

La Generazione Z (l’ultima?) è un mistero che fa spaccare la testa a sociologi e a psicologi e che sta aumentando in modo esponenziale la sindrome del “burn out” fra gli insegnanti e gli assistenti della scuola secondaria. Gli studi più recenti (che ormai si susseguono quasi senza soluzione di continuità) mostrano un quadro che non solo sembra inquietante (stanno aumentando i segnali di patologie psicologiche fra i più giovani) ma che soprattutto sembra difficilissimo da decifrare.

Intervista ad Antonio Ferrentino, presidente della Città del Bio. L'impegno nella valorizzazione e promozione delle eccellenze dei diversi territori, daquelle gastronomiche a quelle turistiche.

Il responsabile di settore di Libera, Davide Pati: “Per il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie è necessaria, dopo venti anni di distanza dalla legge, una strategia nazionale di intervento che prenda in considerazione lo sviluppo delle politiche di coesione, di lavoro, sulla formazione cooperativa e sulla rigenerazione urbana”. È il piccolo scatto in avanti che si chiede alla comunità politica. La necessità di formazione dei giovani.

Le popolazioni terremotate si preparano a vivere il loro primo Natale dopo il sisma del 24 agosto e quelli successivi del 26 e del 30 ottobre. Esattamente quattro mesi dopo la prima grande scossa. Gente tenace e risoluta, pronta a ricominciare, speranzosa nell'aiuto delle istituzioni e sostenuta da una grande fede. Si estraggono anche i presepi dalle macerie, mentre a Norcia e a Amatrice, con le casette, nascono anche i primi centri pastorali e di comunità, grazie all'impegno delle diocesi e di Caritas italiana. Un Natale precario, essenziale e fragile, tuttavia, dice l'arcivescovo di Norcia, mons. Boccardo, “dentro queste macerie la speranza non è mai venuta meno. Celebrare Natale in questa situazione aiuta e provoca la speranza”.

Proseguono intensi i combattimenti ad Aleppo tra esercito governativo e ribelli asserragliati nella parte Est della città e costretti a lasciare le loro posizioni. Sabato 10 dicembre è stata colpita, senza fare vittime, la casa dei Gesuiti, da sempre impegnati in prima linea nel dare aiuto alla popolazione. Il Jesuit Refugee service di Aleppo è attivo nell'area di Jibreen dove le organizzazioni umanitarie hanno predisposto rifugi per gli aleppini in fuga dai quartieri orientali. Decine di migliaia di persone prive di ogni assistenza, moltissime sono le famiglie con i bambini spesso malati a causa del freddo e della mancanza di cibo e di condizioni igieniche adeguate. La testimonianza del gesuita Sami Hallak che racconta gli sforzi del Jrs per dare conforto alle vittime della violenza. Ieri, intanto, Papa Francesco ha fatto recapitare al presidente siriano Bashar al Assad una lettera in cui chiede di moltiplicare gli sforzi per giungere alla pace.

Un nuovo fenomeno sembra attraversare la Francia. I giornali parlano già di "un risveglio dei cattolici". Abbiamo chiesto a Dominique Quinio, presidente delle Settimane sociali, di analizzare il fenomeno. "Da molto tempo ormai i cattolici francesi sanno di essere una minoranza e di vivere in una società laica. Ci sono abituati. Quello che oggi desiderano è semplicemente avere la possibilità di parlare e di essere ascoltati senza forzatamente essere catalogati come retrogradi, perché sentono di non esserlo e perché credono che ci sono evoluzioni della società che quando toccano antropologicamente nel profondo l’essere umano, richiedono riflessione e prudenza".

L'iniziativa, che coinvolge ragazzi dai 16 ai 18 anni, si concentra su melanoma, neoplasie al seno, al polmone, al collo dell’utero, al testicolo; ha il patrocinio dei ministeri della Salute e Istruzione e del Senato della Repubblica; più di recente è stata adottata anche all’estero.

Agricoltore sì, ma anche esperto di finanza, di meccanica, di informatica, di chimica…

Autocratici, oppressivi, dispotici, tirannici. La morte di Fidel Castro, il “lìder maximo” della rivoluzione cubana, icona del comunismo più ortodosso e della più intransigente retorica antimperialista, ripropone il tema delle dittature nel mondo, degli autoritarismi e dei totalitarismi, di cui la storia dell’umanità è sempre stata ricca. Ieri come oggi. Si tratta di poteri personali, in alcuni casi ultradecennali anche perché tramandati di padre in figlio, non legittimati da nessuna elezione democratica degna di questa nome, nati sull’inganno, sull’uso della violenza più sanguinaria, della tortura e sulla repressione delle libertà fondamentali. Oggi più della metà della popolazione globale vive in Paesi non liberi e parzialmente liberi. Complice anche la connivenza di tante nazioni cosiddette democratiche.

Oltre cento bambini, con le loro famiglie, si sono ritrovati domenica 4 dicembre, nella parrocchia di san Francesco di Aleppo per pregare per la pace. Un incontro che vuole diventare punto di ripartenza per chi - e sono tanti in Siria, non solo cristiani - crede  ancora nella pace e nella giustizia. I protagonisti di questa controffensiva sono i più piccoli, i più indifesi, che vivono sulla loro pelle l'emergenza umanitaria che da anni sta colpendo la città martire siriana. Le bombe dei grandi intanto non si fermano, come testimonia il parroco di san Francesco, padre Ibrahim Alsabagh. E la comunità internazionale è bloccata dai veti delle grandi potenze. Aleppo non ha diritto nemmeno a una tregua.

Dopo il dibattito che le parole di papa Francesco nella "Misericordia et Misera" hanno suscitato nel nostro Paese a riguardo dell'aborto, un "viaggio" tra le fedi presenti in Italia alla scoperta delle posizioni che caratterizzano la vita dei fedeli nelle altre confessioni. Per cattolici, ortodossi e anglicani "la vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento". Per i luterani "sia la tutela della vita sia la libertà dell’individuo sono un valore fondamentale". E per i valdesi, "la donna è  un soggetto morale autonomo e la rinuncia a una parte di sé è una concreta e dolorosa assunzione di responsabilità". Per i musulmani, al 120° giorno l'anima viene "insufflata" nel corpo dell'embrione.

Nel centro "San Giuseppe" a Zarqa, religiosi orionini, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana, accolgono e aiutano profughi iracheni e rifugiati siriani. Un andirivieni di famiglie cristiane, e non, fuggite alla mattanza di Daesh dopo l'invasione di Mosul e della Piana di Ninive. Qui attendono di avere il visto di espatrio per emigrare in Australia, Usa o Canada. Nessuno vuole ritornare in Siria e in Iraq. Nessuno vuole convertirsi all'Islam. La storia della piccola Malaak, il nome significa 'angelo', morta annegata su un barcone con tutta la sua famiglia mentre dalla Turchia cercava di raggiungere la Grecia. La sua breve vita disegnata sulla sua tunica, in un affresco di un profugo iracheno nella chiesa parrocchiale di "Maria Regina della Pace". La preghiera del parroco, l'iracheno padre Hani: "nessun angelo deve più morire".

Mentre in Italia la disoccupazione giovanile è al 37 %, in Germania è al 6,8% e in Alto Adige al 3,2%. Confindustria lamenta che le proprie imprese cercano 60mila profili professionali che non vengono riempiti perché le competenze dei giovani che escono dalle scuole superiori non sono adatte al bisogno. Il valore del lavoro deve essere respirato anche in famiglia.

L'Associazione Ospitalità religiosa italiana lancia per i prossimi mesi una nuova iniziativa che porterà le strutture ricettive religiose e laiche di tutta Italia a ospitare gratuitamente per una settimana, da maggio a ottobre 2017, persone e famiglie in particolare stato di necessità, così da consentire loro un periodo di serenità, lontane dai problemi di tutti i giorni. Il progetto prosegue idealmente l'iniziativa "Ospitalità Misericordiosa", promossa durante l'Anno Santo.

Le posizioni delle aggregazioni cattoliche sono variamente articolate e questo non solo per il giudizio di merito sulla riforma sottoposta a referendum, ma anche per la natura di ciascuna organizzazione. Al di là della varietà degli esiti, comunque, queste realtà si sono rivelate ancora una volta un luogo importante di approfondimento e di confronto, tanto più prezioso se si pensa alla radicalizzazione della campagna referendaria.

Entra nel Consiglio nazionale della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici don Davide Imeneo, direttore della testata diocesana reggina; Raffaele Scionti, avvocato e giornalista del nostro settimanale Parola di Vita secondo eletto nella Consulta tecnico-amministrativa. Fanno già parte del Consiglio nazionale FISC il nostro direttore don Enzo Gabrieli e il giornalista calabrese Raffaele Iaria. 

Quali sono le ragioni sociali ed economiche, non comprese dalle élite politiche, che sono dietro la vittoria di Trump negli Stati Uniti, dei populismi e razzismi in Europa? Quali misure per arginare le disuguaglianze sociali, contrastare gli "hate speech" e salvaguardare la democrazia? Il parere dell'economista Leonardo Becchetti.

Post-truth, post verità: per l'Oxford Dictionary è la parola dell'anno 2016. Si tratta della diffusione virale di notizie false, ma plausibili per un pubblico privo di adeguati strumenti di decodifica, che condizionano pesantemente l'opinione pubblica e le scelte elettorali. In italiano si potrebbe definire una "bufala", ma in ogni caso il vero problema, spiega la semiologa Patrizia Violi, "è che oggi la menzogna non viene più sanzionata e quando viene scoperta sembra che sia sufficiente chiedere scusa".  E se nel tempo dei social media fermare una notizia infondata è impossibile, l'unica soluzione che resta è quella di "formare le persone", suggerisce Paolo Peverini.

Diffusa la lettera-invito alla 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani (Cagliari, 26-29 ottobre 2017). Quattro i "registri comunicativi" che accompagneranno l'evento e la sua preparazione: "Denunciare le situazioni più gravi e inaccettabili", "raccontare il lavoro nelle sue profonde trasformazioni", "raccogliere e diffondere le tante buone pratiche" esistenti, "costruire alcune proposte" per sciogliere nodi "che ci stanno a cuore"