Attualità

Ho capito, col tempo, che la S.L.A. era entrata a far parte della mia vita e che dovevo imparare a conviverci. Certo, è una convivenza forzata dalla quale purtroppo non ho la facoltà di allontanarmi. È diventato un rapporto d’amore e odio: siamo diventati complementari io e la mia malattia. Mi ama in maniera cosi morbosa che a volte condiziona i miei rapporti interpersonali rendendomi vulnerabile…

Il sociologo Mario Pollo commenta l'aumento esponenziale dei suicidi tra i giovanissimi, denunciato anche da Papa Francesco. In un'epoca in cui "il desiderio sembra avere la meglio su tutto", il ruolo di genitori rischia di ridursi a quello di "facilitatori dei desideri". Bisogna educare, invece, i propri figli al "senso del limite" e insegnare loro che la vita può essere felice e piena, anche se vissuta in posizioni sociali considerati "marginali" e non "di successo".

Mons. Alberto D'Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, è soddisfatto del mancato accordo in sede di Conferenza unificata sulla regolamentazione del gioco d'azzardo, "dagli effetti devastanti per la tutela della salute, dell'ordine pubblico del nostro Paese". "Non si può pensare a una ripresa economica, se la gente, ammalandosi di azzardopatia, perde il lavoro, non paga le bollette e le rate dei mutui della casa. Bisogna creare opportunità di lavoro che diano luce e speranza per il futuro. Le macchinette mangiasoldi rubano invece la dignità e la speranza", spiega al Sir, ricordando il piano di azione no-slot, portato avanti con il Cartello "Insieme contro l'azzardo".

Inizia con questo primo contributo una serie di riflessioni per accrescere la conoscenza e la consapevolezza circa gli aspetti problematici del fine vita. A cominciare dalla vita umana in se stessa.

Dopo oltre 4 anni di assedio, Aleppo prova a rialzare la testa. Non si tratta solo di riedificare la città, ma di rimettere insieme anche i pezzi di una società colpita con violenza anche nella sua millenaria tradizione di tolleranza e convivenza. Una sfida difficile che vede la comunità cristiana impegnata in prima linea per vincerla. Con le armi pacifiche della solidarietà concreta e dell'amicizia. Le testimonianze dell'arcivescovo greco-melkita Jean-Clement Jeanbart,e del gesuita Sami Hallak, del Jesuit Refugee Service (Jrs) di Al-Azizieh (Aleppo). La speranza nel vertice di Ginevra del 20 febbraio per mettere a tacere le armi una volta per tutte e per ridare ai siriani le chiavi del loro futuro.

Il meccanismo della legge 56 del 2014 (più nota come legge Del Rio) si è inceppato ben prima del referendum costituzionale e prima ancora che la stessa legge potesse dispiegare tutti i suoi effetti. Nel contesto attuale è parsa persino un po’ surreale, per quanto doverosa, l’elezione dei nuovi vertici delle province (presidente e consigli) che si è completata lo scorso 29 gennaio. Una procedura che dagli ultimi mesi del 2016 ha coinvolto in varie tornate 61.127 sindaci e consiglieri comunali, in rappresentanza di 5.120 comuni delle regioni a statuto ordinario.

Di cosa sentiremo più parlare nei prossimi mesi? Come cambierà la vita quotidiana di migliaia di persone grazie all'innovazione tecnologica? Abbiamo provato a individuare dieci parole chiave che torneranno con maggiore insistenza nel dibattito pubblico e che toccheranno più da vicino l'esistenza di ciascuno di noi.

Sono 7 mila gli euro raccolti dalla diocesi africana. Intanto mons. Galantino spiega l'impegno della Chiesa italiana per le diocesi colpite dal terremoto.

Parla Elvezio Galanti, docente di legislazione ambientale e Protezione civile all'Università di Firenze e già dirigente del Dipartimento di Protezione civile alla Presidenza del Consiglio: "Il Sistema, già sotto pressione da agosto, ha funzionato". La necessità di "avere un Potere forte, centrale, che stabilisca con poteri di ordinanza il da farsi, insieme ai sindaci".

Da Gaza ad Aleppo: la testimonianza di suor Nazareth, missionaria dell'Istituto del Verbo incarnato, che ha vissuto le due ultime guerre nella Striscia e l'assedio di Aleppo. L'incontro con le comunità cristiane locali che hanno abbracciato la Croce di Cristo e la portano tra tante difficoltà e sofferenze."La Croce - afferma - è il filo che tiene unite Gaza e Aleppo e le loro comunità cristiane. Esse ci insegnano che anche dalle macerie si può rinascere... Dio ha una predilezione per i cristiani di Gaza e di Aleppo". Un messaggio forte e attuale che, in qualche modo, tocca anche l'Italia e le sue terre devastate dal sisma e dal maltempo.

La domanda se la pone mons. Boccardo: "è giusto “che le ferite del terremoto vengano completamente cancellate? O piuttosto bisognerà riproporre” il nostro patrimonio di arte e di fede colpito “in modo nuovo, che racconti alle generazioni future anche questo capitolo doloroso della nostra storia?”.

Le Marche rappresentano un pezzo dell'Italia ferita dal sisma che, dal 24 agosto 2016, non cessa di minare l'ordinarietà della gente. Inizia così un piccolo, ma importante viaggio per cercare di fotografare le criticità e le prospettive: dal maltempo che aggiunge disagi a disagi, al problema degli allevamenti, con diversi capi di bestiame morti per via delle basse temperature. Mentre quanti vivevano di turismo ora non hanno più certezze.

Si celebra il 27 gennaio il Giorno della memoria. È la data simbolo della fine delle persecuzioni nazifasciste in Europa, perché quel giorno del 1945 i soldati dell’esercito sovietico entrarono nel campo di Auschwitz-Birkenau. È Alberto Mieli a condurci quest'anno lungo la memoria di quegli anni. È uno degli ultimi deportati romani, nei campi di sterminio nazisti, ancora in vita. “Ho avuto la fortuna o la sfortuna - dice - di vedere l’apice della cattiveria, della brutalità, della malvagità dell’uomo. Dove può arrivare l’uomo a fare cose contro un suo simile”.

Il racconto di tre missionari italiani che operano da anni in Perù. La settimana scorsa si sono confrontati sulle attuali urgenze sociali in un incontro promosso dall'Ufficio Cei per la cooperazione missionaria tra le Chiese. Il Sir li ha contattati via Skype.

Si può pregare per un leader con il quale si è in profondo disaccordo? E se sì, la preghiera implica una benedizione, una lode o una accettazione del comportamento o della politica di quella persona? Sono le domande che da due mesi, da quando cioè Donald Trump è stato eletto 45° presidente degli Stati Uniti, rimbalzano nella Chiesa episcopaliana. È la prima volta che succede nella storia degli States ed è il segno - spiega il politologo Paolo Naso - di "un'America spaccata in due".

No al ballottaggio, resta il premio di maggioranza, i capilista eletti in più collegi non potranno più optare ma si vedranno assegnato il collegio con il sorteggio. Lo ha deciso la Consulta sull'Italicum, legge elettorale immediatamente applicabile.

Il 16 gennaio a Hebron l'incontro del Coordinamento dei vescovi per la Terra Santa (Hlc) con Yehuda Shaul, co-fondatore dell’ong israeliana “Breaking the Silence”, che ha lo scopo di far conoscere ciò che accade nei Territori Occupati, la routine dell’occupazione militare, fatta di abusi, molestie, percosse, arresti arbitrari e umiliazioni ai danni dei palestinesi, anche bambini. Nell'unica città palestinese che nel suo centro ha un insediamento ebraico di poche centinaia di coloni - dunque specchio dell'occupazione israeliana - Shaul ha raccontato la sua esperienza di veterano e spiegato come "rompere il muro del silenzio" sull'occupazione può aiutare la soluzione del conflitto che è tutta nelle mani di palestinesi e israeliani.

In un Paese dove ci sono 6,5 milioni di persone che “vorrebbero lavorare” e, purtroppo, non ci riescono, se non occasionalmente con lavoretti saltuari, marginali o con i voucher, sono tante le sfide da affrontare nel nuovo anno. Ne parlano mons. Longoni (Cei), Costalli (Mcl), Rossini (Acli).

Nel 2017 ricorreranno i 50 anni dell’occupazione militare israeliana dei territori palestinesi in seguito alla Guerra dei Sei Giorni (5-10 giugno 1967), che vide da un lato Siria, Giordania ed Egitto e, dall’altro, Israele, che uscì vittorioso su tutti e tre i fronti, conquistando la Cisgiordania e Gerusalemme Est alla Giordania. Da "madre di tutte le guerre" a "conflitto marginale in Medio Oriente", come sostiene nella sua analisi Janiki Cingoli, direttore del Cipmo: "L’orientamento è più quello di un ‘conflict management’ che di un ‘conflict resolution’”. Significative le parole di Papa Francesco al Corpo diplomatico, il 9 gennaio: "Nessun conflitto può diventare un’abitudine dalla quale sembra quasi che non ci si riesca a separare. Israeliani e Palestinesi hanno bisogno di pace". Intanto, non cessa la violenza. Domenica 8 gennaio un palestinese ha travolto e ucciso con un camion quattro giovani soldati israeliani.

Gli esperti e le autorità sanitarie sono unanimi. In Italia non è allarme epidemia, non c’è nessuna emergenza meningite ma esiste un "caso Toscana" da monitorare e tenere sotto controllo. Importante vaccinare le persone a rischio: bambini e adolescenti, oltre a adulti affetti da alcune patologie. No a "informazione fai da te" e  a "vaccinazioni a tappeto". E' bene rivolgersi sempre al proprio medico. Del tutto infondata la psicosi legata all'equazione immigrati–aumento casi di meningite.

A Yarmouk, campo profughi palestinese a sud di Damasco, Aeham Ahmad suonava in mezzo agli edifici sventrati, per lanciare un messaggio di speranza: “La musica dà conforto, coraggio e gioia anche dove terrore e angoscia oscurano il futuro”. Celebre in tutto il mondo, è rifugiato in Germania da circa un anno e mezzo; appena arrivato, ha ritirato a Bonn il Premio Beethoven per l’impegno a favore di “diritti umani, pace, integrazione e lotta alla fame” e ha cominciato a tenere concerti in giro per l’Europa (il tour italiano parte il 6 gennaio da Locorotondo, Bari).

Una squadra internazionale di scienziati ed esperti di tutta Europa in campo per costruire il futuro del Vecchio Continente, disegnare nuovi scenari e rimodellare sistemi sanitari e welfare in grado di far fronte alle sfide che lo attendono.