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La Camera minorile di Cosenza compie 15 anni

Un'esperienza nata grazie all'impegno e alla passione del Pino Vuono e che è diventata una vera e propria realtà a livello nazionale. Nel corso della cerimonia di commemorazione della Camera minorile un focus sui diritti dei minori e l'evoluzione giurisprudenziale in materia. Un'attenzione particolare all'affido condiviso.

La Camera minorile di Cosenza compie 15 anni

L’Unione Nazionale Camere Minorili ha festeggiato 15 anni di attività. Lo ha fatto a Cosenza, nel foro che diede inizio all’avventura nazionale, grazie all’impegno e alla passione del compianto avvocato Giuseppe Vuono. Per celebrare la ricorrenza, la biblioteca del Consiglio dell’Ordine ha ospitato un convegno a più voci durante il quale è stato compiuto un focus su come la giustizia difenda la causa dei minori. Un confronto che ha visto arrivare a Cosenza i migliori interpreti in materia. L’ordinamento italiano ha visto nel corso dell’ultimo decennio profondi cambiamenti legislativi, e la stessa giurisprudenza ha affermato il favor del Legislatore nei confronti del minore. “Una giornata di festa” – l’ha definita Anna Filice, l’avvocato che dirige la Camera cosentina. Antonio Pacillo, sempre del foro bruzio, che della rete nazionale è segretario, ha voluto ricordato proprio il collega Vuono, “fondatore e presidente dell'Unione”, per la cui memoria “abbiamo voluto fortemente che l'evento si svolgesse a Cosenza”. Gli argomenti sul tavolo dei relatori sono caldi. Vanno – come ripete più volte Pacillo - dalla necessità di affermare “buone prassi a livello giurisdizionali”, all’effettiva “giustizia per il minore, che spesso diventa una giustizia minore nel senso deteriore del termine”. Il segretario ricorda che “come camera minorile sono anni che cerchiamo di realizzare protocolli ed esercitare azioni”. Fra queste gli auspicati tavoli e protocolli sugli affidi.

L’Affidamento familiare è previsto e regolamentato dalla legge 184/83 “Disciplina delle adozioni e dell’affidamento dei minori” modificata dalla Legge 149/2001 “Diritto del minore ad una famiglia”, che prevede il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia.  La Legge 149/01 prevede un periodo massimo di due anni  eventualmente prorogabili con provvedimento del Tribunale per i Minorenni. L’Affido può essere progettato per brevi periodi, medio lunghi, in base all’esigenza del minore e alle caratteristiche delle relazioni familiari e delle motivazioni dell’affidamento. 

Dell’importanza dell’affido temporaneo ha parlato il presidente del Tribunale, Maria Luisa Mingrone, la quale ha invitato la Camera minorile a impegnarsi nello studio e “nella creazione di questo diritto sempre in formazione e progressione e che ha bisogno di essere alimentato da iniziative continue”. La tutela del favor nei confronti del minore ha un luogo privilegiato ad esempio nell’udienza presidenziale nei giudizi di separazione, “alla quale dobbiamo prestare una particolare attenzione”. A prendere la parola anche il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, il quale ha affrontato il tema dei figli minori di soggetti coinvolti in associazioni malavitose e l’attenzione in tal senso del Tribunale di Reggio Calabria, dove “stanno andando le mogli dei mafiosi di primissimo piano a chiedere al giudice di sottrarre i figli”. Marziale plaude a quello che definisce “un laboratorio”. Per il procuratore Mario Spagnuolo, nonostante le criticità della materia, “non sarei pessimista: in un arco temporale abbastanza breve sono stati fatti passi da giganti nei confronti della tutela penale del minore oggetto di violenza”. Spagnuolo ha auspicato che i soggetti istituzionali possano “interloquire tra di loro”.  Nel corso della giornata, in una conferenza stampa, sono state presentate le iniziative realizzate da “Le Camere Minorili per il sociale”.

 

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