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Famiglia e lavoro per il rilancio della Calabria, al via il lavoro della Koinos

Una nuova associazione per un rinnovato impegno a favore del bene comune. Come esprimere al meglio le qualità del Sud?

Famiglia e lavoro per il rilancio della Calabria, al via il lavoro della Koinos

Come esprimere al meglio le qualità del Sud? Come permettere alla Calabria di connettersi con il resto dell’Italia e con l’Europa? Come valorizzarne le bellezze artistiche e il patrimonio agro-alimentare? Con queste premesse, sabato 18 novembre, alle ore 16:00, presso l’aula Caldora dell’Università della Calabria, l’associazione “Koinòs” è stata presentata alla cittadinanza. Nel corso della serata, si è tenuto un vero e proprio convegno, dal titolo “Famiglia e lavoro per il rilancio della Calabria: bellezza e creatività per un nuovo Meridionalismo”.

Koinos 2

“Koinòs”, in greco antico vuol dire “appartenente a tutti”. Con questo spirito, la neonata associazione si propone il rinnovamento sociale e culturale delle istituzioni, attingendo alle radici della solidarietà cristiana e della civiltà greco-romana, all’interno di uno stato imparziale e giusto che possa riunire intellettuali, professionisti e accademici. Durante i saluti istituzionali, il Magnifico Rettore dell’UniCal Gino Mirocle Crisci, il Presidente del Consiglio Regionale della Calabria Nicola Irto e il rappresentante degli studenti del Senato Accademico UniCal Michele Leonetti sono intervenuti per augurare buon lavoro ai soci fondatori.

Le considerazioni introduttive, invece, sono state affidate al Presidente della neonata associazione, Franco Sergio che si è detto orgoglioso di poter presentare questo gruppo nei locali dell’università, da sempre luogo di trasmissione culturale e aggregazione sociale. Famiglia, lavoro e territorio saranno i temi principali sui quali si snoderà l’attività di “Koinòs”, per valorizzare le potenzialità artistiche e ambientali che la Calabria offre. Non è mancato un doloroso richiamo alla questione meridionale e alla presunta inferiorità del Sud. Prima dell’unificazione d’Italia, i giornali e gli archivi storici svelano un’economia basata non soltanto sull’agricoltura, ma su una pluralità di settori, tra cui l’industria tessile e quella mercantile. Al giorno d’oggi, quattro sono i difetti che rendono il Meridione poco attrattivo per l’Europa: la burocrazia, la difficoltà d’accesso al credito, la criminalità e la scarsa capacità di innovazione e cooperazione. È necessario, però, rinnovare la teologia del lavoro, come già detto durante la Settimana Sociale di Cagliari.

A seguire, sono intervenuti i quattro ospiti: Gianluca Budano, responsabile nazionale ACLI Famiglia, Maria Mirabella, professoressa di Sociologia delle Istituzioni all’UniCal, Cesare Imbriani, professore di Economia Politica all’Università “La Sapienza” di Roma e Francesco Saverio Sesti, docente nella macro-area giuridica all’università Roma 2. Tutti i relatori hanno concordato sull’importanza della famiglia non solo come ideologia, ma anche come ammortizzatore sociale e tradizionale sistema di welfare, specialmente nel Sud. Quando il nucleo familiare si arricchisce di relazioni autentiche, è la società intera a migliorarsi. Grazie a strumenti privatistici giuridico-organizzativi di impresa, perciò, ci si auspica di creare nuovi posti di lavoro, in linea con la legislazione regionale, con la speranza che i sacrifici professionali del cittadino non vadano dispersi.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate ad Antonio Viscomi, professore ordinario di Diritto del Lavoro all’Università Magna Graecia di Catanzaro.

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