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Al "Monaco" un riconoscimento nazionale

La scuola cosentina medaglia d'oro nel progetto "Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia", volto a far scoprire i segreti della Stauroteca, la preziosa croce-reliquiario custodita nel Museo Diocesano di Cosenza.

Al "Monaco" un riconoscimento nazionale

Medaglia d’oro per i giovani dell’ITI “A.Monaco” di Cosenza che, nell’ambito del concorso nazionale "Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia", hanno conquistato la giuria con il loro video interdisciplinare, volto a far scoprire i segreti della Stauroteca, la preziosa croce-reliquiario custodita nel Museo Diocesano di Cosenza. Il concorso, patrocinato dalla Fondazione Napoli Novantanove, dal M.I.U.R. e dal MiBACT, ha visto la partecipazione di circa 700 scuole italiane. I sette allievi che hanno rappresentato la scuola durante la cerimonia di premiazione, che si è tenuta in Campidoglio lo scorso 28 ottobre alla presenza di personalità di spicco del mondo della cultura, sono Francesca Maringolo, Salvatore Mondino,Pierfrancesco Gedeone, Salvatore Arnieri, Francesco Tartaglia, Antonio Russo e Giovanni Altomare. Nella trasferta romana i ragazzi sono stati accompagnati dalla prof.ssa Loredana Naccarato, che ha coordinato con dedizione il progetto sin dalla fase embrionale, dalla prof.ssa Linda Cosentini e dal Dirigente Scolastico Giancarlo Florio, il quale ha espresso grande soddisfazione per il brillante risultato raggiunto. “È stata un’esperienza educativa e formativa che mi ha permesso di apprezzare un’opera che prima non conoscevo e di vivere momenti indimenticabili a Roma”, commenta così la vittoria conseguita Francesca Maringolo, giovane allieva dell’Istituto. Alla domanda sul perché il video premiato avesse raggiunto un tale successo, ha risposto: “Semplicemente perché nel lavoro che abbiamo realizzato sono racchiuse tutte le nostre emozioni”. Dello stesso parere lo studente Pierfrancesco Gedeone che sottolinea: “Abbiamo realizzato il video con tecniche innovative. Siamo stati gli unici ad aver vinto l’oro in Calabria e, dopo questo successo, speriamo di poter rappresentare la nostra città e la nostra regione in tutto il mondo”.  Il lavoro premiato, di fatto, è un unicum nel panorama delle metodologie di studio delle opere artistiche. Grazie alla tecnica del 3D e con l’ausilio della sintesi vocale, i ragazzi hanno fornito una chiave di lettura globale della Stauroteca, che non si sofferma solo sugli aspetti storico-artistici, ma arriva a indagare l’anima dell’opera, attraverso l’analisi dei materiali, condotta in collaborazione con esperti del Dipartimento di Chimica dell’Università della Calabria. Al direttore del Museo Diocesano, don Salvatore Fuscaldo, va il merito di aver aperto le porte a questi giovanissimi ricercatori. La vittoria è frutto di un fecondo intreccio di competenze, di un lavoro di squadra portato avanti da corpo docente e allievi. Si sono impegnati nella realizzazione del progetto l’ing. Rosa e i proff. Curro, De Rose,Smerigli, Ripoli e Lucente. La Stauroteca, grazie alla simbolica adozione voluta dai ragazzi, è stata catalogata tra le opere dell’A.M.A, atlante virtuale che illustra i primi 700 monumenti, scelti, studiati e raccontati dagli studenti italiani che hanno aderito all’iniziativa. Una vittoria che indica ai giovani l’importanza di riscoprire e valorizzare, soprattutto con l’ausilio delle nuove tecniche digitali, il patrimonio storico-artistico locale e nazionale.

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