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Quando la bici diventa mobilità sostenibile, benessere fisico, socialità e turismo 

Testa bassa e... pedalare

Marcello Carbone, presidente della sezione bruzia della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus) Cosenza Ciclabile, ci parla della sua associazione

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Testa bassa e... pedalare

Se l’invenzione della ruota è stata una delle idee più geniali dell’uomo; la bici ne è sicuramente l’applicazione meglio riuscita. Le due ruote, che da sempre affascinano giovani, adulti e anziani, sono diventate sinonimo di passione, voglia di spostarsi in libertà e di vivere all’aria aperta. A tutto questo però, negli ultimi anni, ha fatto da ostacolo uno sproporzionato sviluppo di strade ad alto scorrimento e traffico selvaggio che alcune volte hanno reso quasi impossibile l’uso di questo nobile mezzo. Proprio per tentare di riprendere la corsa, più di vent’anni fa nasce la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus) - aderente all’European Cyclists’ Federation - con lo scopo di diffondere la bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell'ambiente urbano ed extraurbano. Da allora sono stati fatti tanti chilometri e programmate innumerevoli iniziative che hanno portato alla nascita di più di 130 associazioni lungo tutto lo stivale. Tra queste anche la sezione bruzia, la FIAB CoSenza Ciclabile, nata tre anni fa, l’unica presente in regione. A fare da apripista il cicloamatore Marcello Carbone, un medico con la passione per le due ruote che, oltre ad aver coinvolto tutta la sua famiglia, ne è diventato il presidente. L’abbiamo incontrato per farci raccontare come stanno le due ruote a Cosenza e quali sono le attività dell’associazione.

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Partiamo dagli iscritti. Chi fa parte del gruppo?
La FIAB è aperta davvero a tutti… dai tre ai 99 anni perché la bici può essere utilizzati da chiunque. Migliora non solo l’aria delle nostre città ma anche la performance fisica riducendo notevolmente la piaga delle malattie metaboliche. Oltre a questo ogni iscritto ci aiuta ad avere una voce maggiore nella contrattazione con le istituzioni per quanto concerne la mobilità sostenibile. Al momento la sezione bruzia ne conta oltre cinquanta.
Cosa intendiamo per mobilità sostenibile?
Si tratta di tutti gli strumenti atti a risolvere il problema del traffico in città e nelle aree urbane. Tutte le grandi metropoli europee che hanno affrontato il problema in maniera seria hanno stabilito in modo inequivocabile che lo strumento migliore per aiutare la mobilità sostenibile sono le bici e i mezzi pubblici.
E a Cosenza com’è la situazione?
In sviluppo. Il numero delle persone che sta utilizzando la bici è in notevole aumento. In tanti la utilizzano per spostarsi su tutta l’area urbana preferendola all’auto.
Oltre al cicloturismo e alle manifestazioni Cosenza Ciclabile fa anche azione di lobbying nei confronti dei pubblici poteri per ottenere interventi e provvedimenti a favore della circolazione sicura e confortevole della bicicletta.
La nostra sezione è riuscita a far recepire alcune osservazioni nel piano regionale dei trasporti - su ruota, marittimo, ferroviario - nel quale sono inserite anche le ciclovie a scopo turistico e per quanto riguarda lo sviluppo delle piste ciclabili nelle aree urbane. In pratica noi chiediamo ai comuni e alle istituzioni in generale, di mettere in atto nelle città quelli che sono i tre strumenti principali per rendere sicura la mobilità sostenibili in città.
E quali sono?
Il primo è il limite dei 30km orari in città per le automobili. Il secondo è il senso unico eccetto bici, già molto utilizzato nei paesi anglosassoni. E infine la possibilità, per i ciclisti, di poter utilizzare le corsie preferenziali dei bus, così come avviene a Bologna, Treviso e a Parigi.
Ora ritorniamo sui pedali. Come funziona la vostra associazione. Quando e dove si fanno le uscite?
Intanto è necessario iscriversi e pagare la quota per la tessera associativa che è di 20 euro (15 per gli studenti). Con questa si può partecipare alle escursioni che organizziamo. Spesso utilizziamo i treni regionali con i quali raggiungiamo i posti da esplorare in bici. Quindi escursioni ecosostenibili al 100%.
Quali sono i posti più belli visitati?
Nel nostro territorio una della zone cicloturistiche più interessanti è senza dubbio quella della foce del Crati. Per raggiungerla si va con il treno a Sibari; da lì ci si sposta nella marina di Sibari dove si possono ammirare le cicogne; poi si raggiunge il sito archeologico dell’antica città greca.
Quante uscite si fanno in media ogni anno?
Finora siamo riusciti ad organizzare una media di 7-8 uscite. I periodo migliori sono la primavera e l’autunno.
Ma si tratta solo di un "giro in bici"?
La parte in sella è sicurmante la migliore, ma le nostre escursioni hanno anche un’alta valenza socializzante ed aiutano a stare bene. Quindi, riassumento: salute, socialità, sostenibilità ambientale e turismo.
Che bici serve?
La migliore è la mountain bike perché consente di andare su tutti i tipi di tracciato. Un’ottima soluzione è la bici ibrida che monta ruote più scorrevoli sull’asfalto. Alla bici è sempre consigliabile affiancare un portapacchi per trasportare il necessario. Infatti non è per niente ideale tenere lo zaino sulle spalle.
Ultimissima indicazione. Meglio la bici tradizionale o quella con la pedalata assistita?
Le bike sono il futuro soprattutto per spostarsi in città. La si può utilizzare per andare a lavoro senza avere il problema di cambiarsi una volta arrivati a destinazione. Se aggiungiamo che assorbono il 41% del fatturato intero di produzione delle bici vuol dire che sono davvero molto apprezzate.

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