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Card. Bassetti: Giorgio La Pira, politico e credente, testimone

Il porporato ha ricevuto a Cassano il Premio Giorgio La Pira e ha raccontato alcuni aneddoti del politico che fu sindaco di Firenze. Una figura particolarmente attuale.

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Card. Bassetti: Giorgio La Pira, politico e credente, testimone
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Quella di La Pira fu una straordinaria esperienza di politico e di credente, capace di unire la contemplazione e la preghiera all’attività sociale e amministrativa, con una predilezione per i poveri e i sofferenti”. Le parole pronunciate da San Giovanni Paolo II descrivono perfettamente gli spunti che sono emersi nel teatro comunale di Cassano allo Jonio, in occasione della consegna del Premio La Pira al cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve. Il Centro Studi La Pira della cittadina jonica ha voluto dare il riconoscimento al porporato, vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che conobbe personalmente La Pira. Un pomeriggio di ricche riflessioni sul politico sindaco di Firenze, e che ha visto il culmine nella lectio magistralis del card. Bassetti dal tema “La Pira e il Mediterraneo: l’attualità di una profezia”. “Le profezie di Giorgio La Pira erano ispirate da Dio ma era un uomo con i piedi per terra. Non si impressionava dei conflitti che sono nella storia. La sua immagine era la città del cielo che deve incontrarsi con quella della terra e la sua azione politica era che le due città dovessero incontrarsi fra di loro” – ha detto il porporato, in sintonia con il pensiero di Giovanni Paolo II riportato prima. D’altronde, lo stesso La Pira disse: “la speranza di Dio si identifica con la speranza umana. Vi è confluenza tra elementare speranza dell’amoroso e l’amorosa risposta di Dio”.

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La riflessione del porporato, introdotta dal Vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, proprio a partire dalla testimonianza di La Pira, ha voluto offrire un quadro significativo di tanti problemi dell’attualità, che interpellano i credenti, e che legano indissolubilmente la politica al territorio. I problemi sociali sono tanti, e si intrecciano con le tante questioni ecologiche che fanno della Calabria e dell’Italia intera un Paese che ha bisogno di uomini politici impegnati. “Molti giovani ci preoccupano perché non trovando lavoro cedono alla tentazione dell’alcool, della droga, e qualche volta diventano manovali delle organizzazioni malavitose” – ha detto monsignor Savino, che ha fatto cenno al problema dei licenziamenti nel cementificio di Castrovillari, per il quale lo stesso presule è sceso in primo piano. “Diventa impossibile non ascoltare il grido di dolore che rivendica il diritto al lavoro. La crisi occupazionale disorienta i più giovani, li mortifica fino a distruggerli. Il disastro antropologico che è di fronte a noi ha bisogno di essere abbracciato dalla carità di Cristo”. Da qui l’importanza del Giubileo della misericordia, per proporre a tutti i drammi dell’oggi l’abbraccio di Cristo. Un abbraccio che supera i confini della penisola e guarda al Mediterraneo, “che è come il mare di Tiberiade, soltanto più grande” – diceva La Pira, come ha ricordato il card. Bassetti. Quel mare nostrum dove si incontrano cristiani, islamici e d ebrei, vero polso della situazione della pace nel mondo. “La Pira ci lascia un testimone impegnativo, la visione di un Mediterraneo pacificato non è utopia, è una prospettiva gravemente ferita che può e deve essere risanata, attraverso progetti reali di crescita e di sviluppo fondati sulla solidarietà  internazionale. Tutto ciò sarà possibile solo nella misura in cui gli interessi particolari faranno un passo indietro per essere ricompresi all’interno di un quadro nuovo”.

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Un quadro che passa attraverso tre atteggiamenti: “conoscenza, accoglienza, dialogo”. “Non posso sopportare vedere i bambini che per entrare in Macedonia passano sotto il filo sfinato come fossero dei topi. Non è questo il modello di umanità per il 2016”. Perché “quei fili spinati ci ricordano altri fili spinati del secolo ventesimo”. Ecco il valore dell’accoglienza, perché non è accettabile che si ritenga “necessaria” la mobilità delle merci, mentre le persone vengono sacrificate. Un uomo – Giorgio La Pira – che ha lavorato per il “dialogo sotto tutte le angolature”, ma in particolare “sul dialogo interreligioso”. Per il card. Bassetti ne è stato “un pioniere”. Una figura quanto mai attuale capace di “costruire con il nuovo dialogo alternative alla cultura dello scarto”. L’antidoto ai mali anche dell’oggi, in una straordinaria comunanza di La Pira con papa Francesco è la “misericordia”. “Non c’è possibilità reale di ricostruire equilibri nazionali e internazionali che non siano fondati alla misericordia” – ha chiosato l’Arcivescovo di Perugia.

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