Editoriali
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Dio è giovane? Sì, ma i giovani lo chiedano agli anziani

Nella conversazione con ThomasLeoncini, papa Francesco invoca una nuova alleanza educativa, una sinergia che serve a dare uno "schiaffo culturale" e a rinnovarela società.

Dio è giovane? Sì, ma i giovani lo chiedano agli anziani

"Con urgenza bisogna alzare la bandiera del dialogo, e del dialogo costruttivo, fra giovani e anziani. I nostri ragazzi vogliono sentirsi protagonisti e cercano di esserlo. Gli adulti non permettono che occupino il posto che per natura spetterebbe loro, e allora è la complicità con gli anziani che può permettere ai giovani di liberarsi". Nella conversazione il giovane giornalista Thomas Leoncini, che ha fruttato la redazione del volume "Dio è giovane", c'è molto di papa Francesco ed è spiegata l'idea del Sinodo del prossimo ottobre. Non solo i giovani, protagonisti dell'assise e dell'attenzione del Papa, ma i giovani e gli anziani insieme. Bergoglio invoca costantemente una nuova alleanza educativa tra "giovani profeti e vecchi sognatori", operando un neanche troppo velato ammonimento alle generazioni di mezzo, colpevoli di aver spento i sogni dei giovani, scimmiottando se stessi.

Papa Francesco, che, nella parresia, ha a cuore quel "motivare l'apertura alla grazia" contenuta in Amoris Laetitia, spiega il perché il processo di "rinascita" della società esiga di "scavalcare", "anche provvisoriamente", gli adulti. "Vecchi sognatori e giovani profeti sono la stessa ancora di salvezza della nostra società sradicata: due generazioni di scartati possono salvare tutti".

Così, invocando una nuova "sinergia fra giovani e anziani", papa Francesco dimostra speranza nella capacità creativa dei primi e fiducia nel valore della memoria storica conservata dai secondi. "Il dialogo fra anziani e giovani arricchisce tutti e porta a una evoluzione della società. Questo sarebbe un grande schiaffo culturale", risponde il Papa a Leoncini, che gli chiedeva di una possibile scossa alla società. Lo schiaffo culturale non può che passare dalla custodia del patrimonio umano e culturale, dai valori sociali condivisi, da una salvaguardia dell'ambiente, temi tutti già ampiamente portati all'attenzione da papa Francesco.

Le parola del Santo Padre non hanno bisogno di ulteriori commenti: "credo che siano le diversità e il loro sviluppo ad arricchirsi profondamente e a far progredire la società, in quanto non c'è nulla di più utile che il dialogo tra le diversità. Il dialogo è fecondità: ci permette di conoscere davvero l'essere umano, nel profondo. Lo stesso dialogo fra i giovani e gli anziani è un dialogo nella continuità, una continuità storica, e possiamo dire che sia anche un dialogo con certe discontinuità, cioè con diversità variegate".

 

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