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Francesco: è Gesù che scioglie le nostre bende

Il Santo Padre ha celebrato l'Eucarestia a Carpi dove è in visita pastorale.

foto Aci Stampa

Una grande giornata di festa. Questa è quella che sta vivendo papa Francesco a Carpi, dove è in visita pastorale sui luoghi del terremoto del 2012. Tanta gente per le strade della città romagnola, con il pontefice che le ha percorse a bordo della sua papamobile. In piazza dei Martiri migliaia di fedeli, convocati dal Vescovo Cavina, si sono riuniti dalle prime ore del giorno per una domenica storica. "Si può stare dalla parte del sepolcro oppure dalla parte di Gesù" - ha detto nell'omelia della celebrazione eucaristica il Santo Padre, che poi ha voluto richiamare proprio il sisma che ha piagato il territorio cinque anni fa. "C’è chi si lascia chiudere nella tristezza e chi si apre alla speranza. C’è chi resta intrappolato nelle macerie della vita e chi, come voi, con l’aiuto di Dio solleva le macerie e ricostruisce con paziente speranza" - ha detto Francesco, commentando anche la pericope evangelica giovannea della risurrezione di Lazzaro. "In mezzo alla desolazione generale per la morte di Lazzaro, Gesù non si lascia trasportare dallo sconforto. Pur soffrendo Egli stesso, chiede che si creda fermamente; non si rinchiude nel pianto, ma, commosso, si mette in cammino verso il sepolcro". Francesco ha ricordato come "di fronte ai grandi 'perché' della vita abbiamo due vie: stare a guardare malinconicamente i sepolcri di ieri e di oggi, o far avvicinare Gesù ai nostri sepolcri. Sì, perché ciascuno di noi ha già un piccolo sepolcro, qualche zona un po’ morta dentro il cuore: una ferita, un torto subìto o fatto, un rancore che non dà tregua, un rimorso che torna e ritorna, un peccato che non si riesce a superare. Individuiamo oggi questi nostri piccoli sepolcri che abbiamo dentro e lì invitiamo Gesù". Il Santo Padre, richiamando l'espressione "Vieni fuori" che Gesù ha rivolto a Lazzaro nel sepolcro, ha invitato così i fedeli: "vieni fuori dall’ingorgo della tristezza senza speranza; sciogli le bende della paura che ostacolano il cammino; ai lacci delle debolezze e delle inquietudini che ti bloccano, ripeti che Dio scioglie i nodi. Seguendo Gesù impariamo a non annodare le nostre vite attorno ai problemi che si aggrovigliano: sempre ci saranno problemi, sempre, e quando ne risolviamo uno, puntualmente ne arriva un altro. Possiamo però trovare una nuova stabilità, e questa stabilità è proprio Gesù, questa stabilità si chiama Gesù, che è la risurrezione e la vita: con lui la gioia abita il cuore, la speranza rinasce, il dolore si trasforma in pace, il timore in fiducia, la prova in offerta d’amore".

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